REGGIO EMILIA – L’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, stampata a Lucca tra il 1756 e il 1771, dall’editore Ottaviano Diodati. Pagine che sono riuscite nell’intento che aveva mosso gli intellettuali illuministi francesi: cambiare il modo di pensare nonché la cultura del tempo. E’ una selezione di volumi considerati ancora oggi fondamentali, quella che si può ammirare nell’esposizione allestita nell’atrio del liceo classico Ariosto di Reggio. Vecchia più di duecento anni è un’edizione del Totius Latinitatis lexicon, opera principale di Egidio Forcellini, strumento basilare per chiunque si dedichi alla lettura e alla traduzione di testi latini.
Del 1536 è il tomo De lingua Latina, che per la prima volta tratta la storiografia della letteratura latina. Ma ci sono anche testi di filosofia, come l’Opera omnia di Francesco Bacone, stampata nel 1665. Mentre tutte le opere dello storico greco Dionigi di Alicarnasso sono raccolte in un volume del 1691.
Ispirato al mito Teuth, divinità egizia creatrice della scrittura, citata nel Fedro di Platone, è il titolo della mostra: Le ragioni di Teuth, corredata da un opuscolo redatto da un gruppo di studenti del liceo, che ha avuto il compito di curare una scheda per ognuno dei libri visibili.
In tempi in cui le nuove tecnologie la fanno da padrone, l’iniziativa diventa occasione per ribadire che soprattutto legato a un supporto cartaceo è il pensiero critico sviluppato dagli uomini.
La mostra sarà visitabile fino al 31 marzo
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