RUBIERA (Reggio Emilia) – Luciano Ligabue direbbe che tornano a gracidare le rane a Rubiera Blues, traccia che fa parte dell’album Buon Compleanno Elvis: era il 1995, quel lavoro l’avrebbe consacrato nel panorama musicale italiano. Lo studio dove era stato registrato, l’Esagono di Rubiera, era già un luogo di culto per gli estimatori del rock in salsa emiliana e non solo. Da lì erano passati Zucchero e Vasco, i Timoria, Morgan e Finardi.
A sei anni dalla chiusura, la struttura riapre i battenti. L’inaugurazione della nuova vita, sempre musicale, del caseificio datato fine ‘800 avverrà il 18 giugno. La Fondazione Nefesh di San Faustino, creata da don Achille Lumetti, ne è proprietaria da più di 30 anni: la darà in gestione a Stefano Riccò, fonico della Dudemusic di Correggio che si è fatto le ossa con Liga e che non vede l’ora di lavorare a Rubiera con una squadra composta da 4-5 operatori della musica di casa nostra. L’idea è quella di farne di nuovo sede di registrazione e magari anche luogo dove fare musica dal vivo.
‘Siamo entusiasti della riapertura’ dice il presidente della Fondazione, Walter Carta, che gestisce il patrimonio immobiliare della comunità di don Lumetti, nata per il recupero di tossicodipendenti, alcolisti e persone sottoposte a regime carcerario alternativo grazie alla volontà di un sacerdote visionario e innovativo.
Il sogno di don Lumetti, non ancora realizzato ma nemmeno tramontato, anzi, era quello di realizzare un Villaggio della carità proprio di fianco all’Esagono. Riccò è pronto a lavorare a progetti che coinvolgano i ragazzi della comunità.
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